Fortificazioni romane in Transgiordania: difficoltà per la valorizzazione culturale e ambientale
Mercoledì 4 dicembre, ore 10:00
Area della Ricerca Roma1 – Sala Conferenze
Strada Provinciale 35d, 9 – Montelibretti
Il Limes era il confine dell’impero romano e assumeva caratteristiche e funzioni differenti a seconda del territorio, dei popoli confinanti, dell’importanza economica della regione. Spesso tale confine era coincidente con grandi fiumi come ad esempio il Reno o il Danubio, oppure con rilevanti catene montuose come i Carpazi o il Caucaso, infine con le grandi distese desertiche dell’Africa del nord o dell’Asia romana (Medio Oriente).
Il Limes Arabicus in Transgiordania era caratterizzato da un insieme di strade protette e costantemente sorvegliate che percorrevano i deserti collegando, per scopi militari e commerciali, città grandi e piccole, oasi, castelli, torri, borghi fortificati e singoli avamposti. Nell’Asia romana, l’odierno Medio Oriente, il limes assunse una conformazione molto complessa dovuta essenzialmente a tre fattori: la presenza costante e ravvicinata del deserto; l’esistenza di ricche città direttamente collegate con i porti del Mediterraneo orientale e quindi con Roma; il distendersi di una fitta rete di preziose vie commerciali concentrate in una fascia di territorio inserita tra il Mare Mediterraneo e il deserto e, al sud, tra questo e il Mar Rosso.